Se ascoltiamo gli analisti non istituzionali, cioè quelli che non appartengono ad agenzie governative o a società dirating ma ad aziende nazionali e multinazionali, già da tempo il grido d'allarme è suonato. Oggi, le loro società delocalizzano in Paesi in cui la fiscalità é più bassa e più chiara e la burocrazia più semplice; essi prevedono un periodo di tempo lungo prima che il Paese sia in grado di risollevarsi dalla situazione difficile in cui è piombata l'Italia.
Tecnicamente, in macroeconomia, la situazione italiana ha due nomi e due distinti significati: deflazione e recessione.
La "deflazione" è la riduzione dei prezzi dei beni e dei servizi: era dal 1959 che in Italia non si registrava. L'Istat ha infatti diramato le stime preliminari secondo le quali l'indice nazionale dei prezzi al consumo nel mese di agosto 2014, pur aumentando dello 0,2% rispetto al mese precedente, è diminuito dello 0,1% rispetto al mese di agosto 2013. La differenza rispetto a quegli anni è però piuttosto semplice: nel periodo del boom economico, il PIL cresceva ad un ritmo medio del 5% annuo, toccando, proprio nel 1959, il 7%.
Per anni, abbiamo temuto e combattuto l'inflazione, ma la deflazione, in un contesto come quello attuale, è molto più pericolosa. Essa innesca una spirale pericolosissima che aggrava ulteriormente la situazione dell'economia: semplificando, prezzi più bassi producono minore liquidità e minori profitti per le imprese, quindi minori assunzioni e maggiori riduzioni di personale, cioè disoccupazione, che a sua volta comporta minore capacità di spesa per beni e servizi con una ulteriore riduzione dei prezzi.
La "recessione" è una contrazione del PIL rispetto all'anno precedente. Nel mondo anglosassone, specificamente negli USA, si parla di recessione quando il Prodotto Interno Lordo diminuisce per almeno due trimestri consecutivi.
Bene, nel caso dell'Italia e secondo l'Istat, il PIL nel secondo trimestre 2014 è negativo: -0,2%. Ed è il secondo trimestre consecutivo, dopo che, tra gennaio e marzo, la variazione era stata del -0,1%.