Auto aziendali: dal 3 novembre deve essere comunicato l’utilizzatore

In merito alle novità riguardanti l'utilizzo delle autovetture da parte di coloro che non sono gli intestatari del veicolo, a partire dal 3 novembre 2014 troveranno applicazione le disposizioni inserite nel Codice della Strada dalla Legge n. 120/2010 e adottate con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 198/2012, la cui finalità istitutrice è quella di limitare le truffe e identificare meglio i responsabili di eventuali incidenti stradali, rendendo quindi tracciabile il possesso e l'uso del veicolo.

Nello specifico, è previsto l'obbligo di comunicazione – con indicazione dell'affidatario e la scadenza dell'affidamento – al competente UMC e di aggiornamento della carta di circolazione di autovetture, autocarri, autoveicoli ad uso speciale, motoveicoli e rimorchi nel caso in cui questi siano utilizzati da soggetti diversi dagli intestatari (salvo il caso dei famigliari conviventi) per periodi superiori a 30 giorni.

L'obbligo di comunicazione impatta anche sulle auto aziendali date in uso ai dipendenti in ragione di un contratto di comodato ad uso gratuito. Anche in tal caso, si dovrà procedere ad una comunicazione finalizzata all’annotazione nell’Archivio Nazionale dei Veicoli; a fronte dell’istanza, verrà rilasciata un’attestazione di avvenuta annotazione che, ai fini della regolarità della circolazione, non è previsto debba essere tenuta a bordo del veicolo aziendale.

Se resta un pò dubbioso il requisito della temporanea disponibilità per un periodo a superiore a 30 giorni, in quanto non è precisato se il periodo deve essere o meno continuativo (con tutte le problematiche che discendono nel dimostrare l’eventuale uso “non quantitativo”), nessun dubbio invece sull’applicabilità della normativa anche a quei casi in cui l’auto aziendale è attribuita al dipendente per usi personali, per i quali scatta l’istituto civile e fiscale – a determinate condizioni – del fringe benefit. Da qui, la necessità di valutare altresì attentamente la corrispondenza delle dichiarazioni con il corretto trattamento tributario adottato.

Alla luce delle sanzioni che potrebbero essere pesanti, vista la casistica piuttosto varia, si invitano i destinatari ad un’attenta analisi della Circolare n. 15513 del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti e, in caso di dubbi, a prendere contatto con il competente UMC.